Da un anno a questa parte abbiamo subìto un elevato aumento delle attività da svolgere in casa, attività anche non adatte all’ambiente in cui viviamo. Basti pensare all’innovazione lavorativa dello smart working, alla diminuzione drastica di attività all’aperto, dallo sport al semplice caffè al bar. La pandemia ha stravolto la nostra quotidianità e il rapporto con il luogo in cui viviamo.
Lo spazio delle case e di come le abbiamo organizzate finora è risultato inadatto, ristretto, scomodo, incidendo sui nostri comportamenti e sul nostro stato emotivo.
È chiaro che l’ambiente condiziona il comportamento umano e influisce sul benessere o malessere delle persone. L’essere umano ha una necessità innata di sentirsi al sicuro in uno spazio tangibile. Già nel ventre materno, siamo circoscritti e protetti, in un luogo sicuro e confortevole che entra a far parte di noi. Quando nasciamo e cresciamo, questa necessità di ritrovare un ambiente che ci riporti a quelle sensazioni di benessere vive nel nostro inconscio. Se ci pensi, quando abbiamo paura, la prima cosa che facciamo istintivamente è quella di nasconderci in un luogo protetto, magari sotto un tavolo o dentro un armadio.
È importante quindi che l’ambiente in cui viviamo sia in linea con noi stessi.
Abitare in modo consapevole contribuisce al benessere.
“La casa è un potente strumento terapeutico se viene capita e utilizzata con una consapevolezza nuova.“
Parole molto valide quelle di Donatella Caprioglio, psicoterapeuta dell’abitare, che sostiene che le case raccontano la storia delle persone, che è possibile scoprire la personalità di una persona guardando la sua casa e come gestisce i suoi spazi.
È evidente che quest’ultimo anno ci ha insegnato molto su noi stessi e, per la prima volta, abbiamo capito che la casa siamo noi. Ogni stanza ha acquisito un valore simbolico diverso da ciò a cui eravamo abituati, obbligandoci ad entrate in contatto con il nostro io più profondo.
Stabilire un rapporto con la propria casa significa stabilire un rapporto con noi stessi. La casa può essere davvero lo strumento per avvicinarci a noi stessi.
Mai come in questo periodo, siamo stati costretti a vivere la casa, rendendoci conto della sua importanza e dello spazio ridotto. Abbiamo cambiato la percezione dell’abitare.
“Abitare vuol dire essere dentro se stessi in serenità, sentirsi bene con se stessi, avere una sensazione di benessere interiore. È la condizione che ogni essere umano dovrebbe vivere. In questo modo possiamo certamente relazionarci meglio con i luoghi, con gli ambienti in cui siamo. Abitare un luogo è funzione dell’abitare interiore.”
- Donatella Caprioglio –
La casa si vive attraverso i cinque sensi. Quando scegli un divano o un materiale, dev’essere legato ad un’emozione, deve farti sentire bene. Non scegli un colore solo perché è bello ma perché ti trasmette emozioni positive.
Da quando siamo costretti a fare tutto in casa, gli spazi sono diventati extra-funzionali e hanno creato necessità nuove, come il non sovrapporre le zone relax con le zone lavorative. Nasce quindi un problema di spazio ma anche di comportamento, dove viene meno l’equilibrio e si entra in collisione con tutto ciò che ci circonda, distruggendo anche l’armonia familiare più stabile.
COME FARE PER RICREARE L’EQUILIBRIO E L’ARMONIA? Innanzitutto, bisogna capire quali sono i propri bisogni riguardo allo spazio che ci circonda: ci serve una zona studio/lavoro? Abbiamo più necessità di vivere in un ambiente a contatto della natura? Abbiamo uno spazio dove riusciamo a rilassarci e staccare la spina?
Innanzitutto, bisogna capire quali sono i propri bisogni riguardo allo spazio che ci circonda: ci serve una zona studio/lavoro? Abbiamo più necessità di vivere in un ambiente a contatto della natura? Abbiamo uno spazio dove riusciamo a rilassarci e staccare la spina?
Secondo il prof. Andreoli, gli elementi che influiscono la percezione degli ambienti e quindi i comportamenti sono:
💫 lo spazio
💫 la luce, artificiale o naturale
💫 l’aria, se è profumata e fresca
💫 i suoni, se sono rumori o piacevoli
💫 i colori
💫 l’effetto naturale
È importante come gestiamo i nostri spazi, ma spesso di spazio non ne abbiamo. Le grandi città rimpiccioliscono sempre di più gli appartamenti che, spesso, non hanno nemmeno un balcone. Ma è possibile ricreare un ambiente accogliente e funzionale anche in pochi metri quadri! Inizia da qui:
1. Decidi cosa vuoi e analizza i tuoi spazi. Hai una buona luce naturale? Dovresti aggiungere punti luce artificiali? I colori che vedi ti danno belle sensazioni? La temperatura, gli odori, i rumori ti disturbano? Puoi fare qualcosa?
2. Scopri cosa ti soddisfa, cosa dovresti migliorare e inizia a realizzare il tuo progetto, poi valuta se questi cambiamenti sono adatti a te.
Ma cosa succede se il tuo spazio emotivo non è corretto, perché magari ti scoraggi perché devi lavorare sul tavolo della cucina o magari non sei nella condizione giusta per lavorare? Potrebbe essere, per esempio, la presenza dei figli che disturbano o di altre distrazioni che non ti rendono ne produttiva ne serena.
1. La famiglia deve diventare un team e pianificare le attività, così da definire aree individuali così che non si interferisca nelle attività altrui.
2. Comunica apertamente con la tua famiglia per definire gli spazi e i momenti in cui non devi essere disturbata.
3. Definisci delle pause comuni a tutti i membri della famiglia per mantenere correttamente il focus.
Non serve avere spazi enormi per trovare la giusta armonia e questo vale anche per il lavoro. Ecco alcune idee:
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